La visita è il momento iniziale più importante per l’inquadramento del paziente. L’ispezione e la palpazione unitamente alle normali manovre semeiologiche ( Perthes e Trendelembourg) mostrano i segni della insufficienza venosa cronica nei vari stadi della malattia (teleangectasie, varici , edema, pigmentazione, ipodermite, atrofia bianca ed ulcerazione)
La diagnostica con ultrasuoni unitamente al Doppler ed il colore è oggi la metodica indispensabile per vedere morfologicamente i vasi arteriosi e venosi del corpo, studiarne la velocità di flusso e la sua direzione. Questo permette di diagnosticare ostruzioni totali o parziali di arterie e vene, eventuali dilatazioni, i loro rapporti con gli organi circostanti e nel caso di vene periferiche il funzionamento dell’apparato valvolare determinando così l’eventuale indesiderato reflusso.
Esame ormai poco utilizzato mostra in modo indiretto il funzionamento globale dell’apparato vascolare misurando le variazioni di volume degli arti o il flusso capillare cutaneo
Strumento che ha segnato negli anni ’80 l’inizio dello studio del funzionamento dei vasi. Sfruttando appunto l’effetto Doppler mostra sullo schermo una curva che è espressione delle variazioni di velocità di flusso all’interno delle arterie e vene. Utilizzato tuttora per i vasi più sottili e per il flusso capillare digitale nelle patologie funzionali .
La luce intensa prodotta dallo strumento penetra nel sottocute mostrando la presenza di vasi non visibili direttamente e viene utilizzata per il marcaggio o mappaggio delle varici preoperatoriamente e per guidare la scleroterapia